Il faraone delle sabbie by Manfredi Valerio Massimo

Il faraone delle sabbie by Manfredi Valerio Massimo

autore:Manfredi Valerio Massimo [Manfredi Valerio Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura Italiana
pubblicato: 2011-10-21T12:32:06+00:00


"Se vogliamo recuperarlo ci serve del denaro. Ali non aspetterà in eterno. Ha ancora la caparra: è disposto a mantenere la parola."

"Solo l'Institute può staccare un assegno da duecentomila dollari ma non lo faranno mai. Questa storia del papiro brucia ancora..."

Selim si strinse nelle spalle: "Allora non credo che abbiamo speranza. Ali ha un'altra offerta, e molto generosa, ma non ha voluto dirmi da chi".

"Capisco" disse Husseini.

"Allora?"

Husseini tamburellava nervosamente le dita sul piano del tavolo mordendosi il labbro inferiore: un'idea si faceva lentamente strada nella sua mente.

"Torna nel tuo ufficio, Selim. Ti raggiungerò dopo la mia lezione e troverò i duecentomila dollari.

Puoi fare avere un messaggio ad Ali?"

"Certamente."

"Allora fallo subito. Di' che arriverai con i soldi."

Selim uscì e Husseini restò ancora qualche istante a meditare tamburellando ritmicamente le dita sul tavolo, poi aprì il suo cellulare e formò un numero. Al segnale parlò: "Emergenza. Chiedo la disponibilità del denaro depositato alla International City Bank. Devo acquistare strutture di copertura".

Chiuse la comunicazione e restò in attesa tamburellan-

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do sempre più ossessivamente con le dita sul piano di quercia del suo tavolo. Mancavano cinque minuti all'inizio della lezione.

A un tratto il portatile squillò e una voce sintetizzata disse: "Disponibilità accordata fino a trecentomila dollari. Codice di prelievo: Gerash.200/x. Ripeto: Gerash.200/x".

Husseini prese nota e poi chiuse la comunicazione. Era l'ora della lezione: prese la cartella con gli appunti, i testi, le diapositive e si incamminò verso l'aula dove lo aspettavano gli studenti.

I banchi erano quasi tutti occupati e lui cominciò:

"Oggi parleremo del mito della Grande Biblioteca di Alessandria, distrutta dagli arabi, secondo la tradizione più diffusa. Vi dimostrerò che si tratta di un falsità. Fondamentalmente per due motivi.

Primo: la biblioteca non esisteva più da secoli quando gli arabi presero l'Egitto. Secondo: gli arabi sono sempre stati fautori della cultura e non i suoi nemici..."

William Blake guardò la sequenza dei caratteri apparsa sullo schermo e pensò che avrebbe potuto significare approssimativamente:

"Quando avrai passato il confine della tua notte io sarò presente. Sono alla ricerca del papiro."

Immaginò che fra le dodici e le tredici ore Husseini sarebbe stato davanti al suo computer collegato in Internet.

"La ringrazio, signor Maddox" disse. "Ora possiamo andare."

Uscirono mentre l'orizzonte cominciava a illuminarsi verso oriente e Blake si fermò davanti alla porta di Sarah. Bussò.

"Vengo" rispose lei e dopo un poco apparve sulla soglia. Indossava un paio di shorts color kaki, stivaletti da

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deserto e una camicia di tipo militare. Si era raccolta i capelli sulla nuca ed era bellissima.

"Sembri uno straccio" gli disse appena lo vide. "Che cosa hai fatto?"

"Ho lavorato tutta notte."

"Anch'io" disse Sarah. "Be', non proprio tutta."

"Aspettami al parcheggio dei mezzi. Il tempo di fare una doccia e di bruciarmi un toast e ti raggiungo. Tu intanto prepara gli attrezzi. Viene anche Maddox, lo sai no?"

La ragazza annuì. Chiuse la porta dietro di sé e si incamminò verso il parcheggio.

Maddox le si avvicinò: "Allora oggi è il gran giorno. Ti ha detto niente Blake di quello che ha in mente?".



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